Rubrica – Vita Missionaria

VISITA AI MISSIONARI DE LA SALETTE AD HAITI

Sono giunto ad Haiti ed ho provato tanta tristezza. Non più il paradiso delle vacanze ma un paese distrutto dal terremoto e dal recente uragano. Mai mi sarei immaginato che dal giorno 30 ottobre, quando sono arrivato qui, di trovarmi costantemente con la tristezza; e qui la tristezza non è un sentimento senza ragione o senza spiegazione, qui ha una storia, è fatta di avvenimenti, ha segni che forse neanche il passare del tempo può far sì che vengano dimenticati, visto che tali marchi sono dappertutto.

E, io sono di Haiti.

Questo è il paese della canna da zucchero di buccia nera e del riso e della capra creata.  Poche strade sono rimaste e poche altre sono state ricostruite. Haiti dove tutti vendono tutto, dall’ avocado alle vecchie cianfrusaglie, sempre sui marciapiedi delle strade  Haiti composto da un popolo che sopporta tutto, si ha difficoltà a vedere la gioia sul loro volto perché non sono molti i motivi per sorridere; è composto da  un popolo nero, forte, resistente, però con infanzie rubate e gioventù senza sogni. Mi ha fatto male al cuore vedere ieri una bambina di 5 o 6 anni, con abiti semplici, sopra un asino, con due o tre secchi d’acqua che si dirigeva verso la montagna, lei lì, su quel piccolo animale, teneva  tra le braccia  un vecchio animale di stoffa gialla. Ho capito il dolore della tristezza. Non so il nome di quella bambina, ma dentro di me l’ho chiamata Vittoria, perché ogni giorno lei vince l’ostinata lotta del sopravvivere in questo paese, anche se in futuro lei saprà dire se ha vissuto o no la sua infanzia per vivere…

L’ uragano Matthews

Haiti lo scorso ottobre è stato colpito dal terribile uragano “matthews”. Il vescovo della parte meridionale del paese, dove ha una parrocchia con 48 centri di comunità, con l’uragano ha perso tutti. Anche se possiamo dire che la fede non si indebolisce, però, qui si può dire che  il colpo si sente. Dove trovare le forze e le possibilità per ricostruire quello che si era realizzato in tanti  anni? Haiti soffre ancora le ferite del terremoto del 2010. Luoghi devastati, vite cambiate, regioni dove i cumuli di macerie sono il triste paesaggio che ti trovi dinanzi. Haiti è un luogo dove sono sepolti i sogni, i sentimenti, le speranze, le storie di vite di tante persone. Ho visitato, vicino alla capitale Port-Au-Prince, una fossa comune dove sono state sepolte più di 300 mila persone che hanno perso la vita nel terremoto del 2010. Si riesce a immaginare tutto ciò?… immagine difficile da vedere per più di 2 o 3 minuti, perché il pensiero si ostina a immaginare come sarebbe stata la vita di queste 300 mila persone se ciò non fosse accaduto. Posto triste da vedere, tristezza che si sente nel silenzio della terra… e qui c’è la Missione dei miei fratelli missionari de La Salette, nella regione (stato) di Artibonite, diocesi di Gonaives, nelle parrocchie di Bayonnais e Haute Feuille. Questo è quello che forse ci consola: c’è ancora chi dà tutto di sé per l’altro perché possa un giorno tornare a sorridere, Oggi (sabato) io lascio Haiti, ma non dimenticherò mai che qui un giorno ho vissuto la più dura tristezza…

                                                                                          P.  Adilson Schio, ms