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NEWS LAICI SALETTINI

Dal 30 settembre al 09 Ottobre 2016 si è tenuto a La Salette in Francia il 2° INCONTRO INTERNAZIONALE DEI LAICI SALETTINI. Per vedere tutti i video che la Congregazione ha pubblicato relativi all'evento cliccare sulla foto: 2 incontro internazionale laici salettini

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DALL’EGOISMO AL PANE CONDIVISO

Il 24 maggio 2015 Papa Francesco ha pubblicato la Lettera enciclica “Laudato si’” sulla cura della casa comune (la terra). Il tema dell’enciclica ha destato una iniziale sorpresa: in realtà il documento si propone come servizio disinteressato ma chiaro all’umanità intera, come annuncio della parola di Dio e della sociologia della Chiesa sul tema specifico.

      Il 31 ottobre scorso a Milano si è chiusa l’Expo 2015 sul problema mondiale dell’alimentazione. Poco prima un politico aveva dichiarato, molto compiaciuto…, che le previsioni ottimistiche o pessimistiche sul numero dei visitatori agli stands espositivi erano state superate con lo stacco del 20-milionesimo biglietto. Al di là dei numeri, ci si augura che quanti hanno visitato ed apprezzato tutte le dimensioni del problema “alimentazione mondiale”, siano tornati a casa con la convinzione di poter e dover fare qualcosa per una coesistenza nel rispetto di “madre terra” e nella condivisione dei beni da essa prodotti.

     IL MESSAGGIO DI MARIA HA PRECORSO I TEMPI 

     Molti laici e sacerdoti non conoscono il messaggio salettino oppure – pur conoscendolo – lo ritengono (erroneamente) “strano” e superato nei suoi riferimenti alle realtà della terra (lavoro nei campi, grano, pane, uva, noci, patate, carestia, bambini che muoiono di fame, nostre responsabilità). Così contribuiscono a vanificare l’attualità del messaggio, che Maria ha raccomandato di “far conoscere a tutto il suo popolo”.

     Ecco che cosa ha richiamato Maria a La Salette, rivolgendosi ai veggenti Melania e Massimino e a “tutto il suo popolo”:

* la bellezza e il silenzio della montagna ove è avvenuta l’apparizione: tutti i pellegrini, colpiti da quell’oasi di silenzio e di bellezza durante le quattro stagioni (evidenziata anche del triplice serto di rose della “bella Signora”), portino a casa il “ricordo”/impegno di rendere più bello il proprio quartiere e lo spazio davanti casa.

* “Se il raccolto si guasta la colpa è vostra… e voi non ci fate caso” (lavoro agricolo non per ricerca del mero profitto economico sul raccolto, ma per valorizzare madre terra con equilibrio e rispetto); di fronte ai cataclismi ambientali non ipotizziamo presunti “castighi di Dio”, ma “facciamo caso”, facciamo attenzione alle nostre irresponsabilità).

* “Le patate continueranno a marcire…; il grano seminato sarà mangiato dagli insetti; …le noci si guasteranno e l’uva marcirà” (molti fallimenti dell’agricoltura possono essere determinati da fenomeni atmosferici anomali, ma anche dall’egoismo di chi gestisce e manipola l’economia… facendo finta di niente).

* “Sopraggiungerà una grande carestia e i bambini moriranno” (fatti avvenuti e che si ripetono a dismisura).

* La Vergine ha ricordato a Massimino un fatto avvenuto l’anno precedente presso un campo di grano e suo papà – dopo aver constatato nel “grano guasto” i segni premonitori dell’imminente carestia, sconsolato ma anche fiducioso nella Provvidenza –  aveva detto al figlio passandogli una pagnotta: “Prendi, figlio mio, mangia ancora del pane per quest’anno, perché non so chi ne mangerà l’anno prossimo, se il grano continua in questo modo” (questo contadino sembra quasi personificare la compassione di Dio e di Maria per i figli rimasti senza pane).

* “Se si convertono…” (richiamo personale ed universale al cambiamento di rotta…, ad assumersi le responsabilità e gli impegni adeguati).

      Ce n’è abbastanza per riconoscere l’attualità del messaggio di Maria a La Salette!

 L’EGOISMO IMPEDISCE LA PROMOZIONE DI UN AMBIENTE SOSTENIBILE

        La cronaca informa che, alla grande carestia degli anni 1846-47 in Francia, Irlanda ed altre nazioni europee, seguì una speculazione finanziaria (rialzo dei prezzi delle derrate alimentari) con devastanti conseguenze sui piccoli imprenditori e sulle famiglie contadine. Tutto ciò, come ricorda Papa Francesco nella Ls, oggi a livello mondiale il problema si è ingigantito all’ennesima potenza.

    Sia per motivi di spazio, sia in rapporto ai lettori, accenno ad alcuni fenomeni diffusi, desumendoli dall’Enciclica del Papa.

     “Madre terra… protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in essa” (Laudato si’, n. 2). “Il problema ecologico è una conseguenza drammatica dell’attività incontrollata dell’essere umano” (n. 4). “Riconoscere che l’ambiente naturale è pieno di ferite prodotte dal nostro comportamento irresponsabile… lo spreco della creazione inizia dove… vediamo soltanto noi stessi” (n. 6). “Colpisce tutti l’inquinamento, causato dal trasporto, ai fumi dell’industria, dalle discariche delle sostanze che contribuiscono all’acidificazione del suolo e dell’acqua (nn. 20, 29). “In molti luoghi del pianeta, gli anziani ricordano con nostalgia i paesaggi d’altri tempi, che ora appaiono sommersi da spazzatura,… i prodotti chimici usati nei campi” (n. 21).

     “Nei Paesi più sviluppati… l’abitudine di sprecare e buttare via raggiunge livelli inauditi” (n. 27); “si spreca approssimativamente un terzo degli alimenti che si producono, e il cibo che si butta via è come se lo si rubasse alla mensa del povero” (50). “Molte città sono diventate invivibili dal punto di vista della salute, per… il caos urbano, per i problemi di trasporto e l’inquinamento visivo e acustico” (nn. 44, 147). Ci sono troppi interessi particolari e molto facilmente l’interesse economico arriva a prevalere sul bene comune” (nn. 54, 56). “L’idea di una crescita infinita e illimitata… suppone la menzogna circa la disponibilità infinita dei beni del pianeta, che conduce a “spremerlo” fino al limite e oltre il limite” (n. 106). “Non ci deve essere spazio  per la globalizzazione dell’indifferenza” (n. 52). “Nello stesso tempo, cresce un’ecologia superficiale o apparente che consolida un certo intorpidimento e una spensierata irresponsabilità” (n. 59). “Invito ad una conversione ecologica globale (n. 5); “riconoscere i peccati contro la creazione”  (n. 8). “La povertà e l’austerità di san Francesco… erano qualcosa di più radicale dell’ascetismo esteriore: una rinuncia a far della realtà un mero oggetto di uso e di dominio” (n. 11). “Sono necessari i talenti e il coinvolgimento di tutti per riparare il  danno causato dagli uomini sulla creazione di Dio” (n. 14).

     “Puntare su un cambiamento negli stili di vita… Oggi il tema del degrado ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi… quando siamo capaci di superare l’individualismo”  (nn. 206, 208). “È molto nobile assumere il compito di avere cura del creato con piccole azioni quotidiane,  ed è meraviglioso che l’educazione sia capace di motivarle fino a dar forma ad uno stile di vita” (n. 211). “Gli ambiti educativi sono vari:  la scuola, la famiglia,  i mezzi di comunicazione, la catechesi” (n. 213). “Conversione interiore e riconciliazione con il creato: dobbiamo riconoscere che alcuni cristiani impegnati e dediti alla preghiera, con il pretesto del realismo e  della pragmaticità,  spesso si fanno beffe delle preoccupazioni per l’ambiente. Altri sono passivi, non si decidono a cambiare le proprie abitudini e diventano incoerenti” (n. 217). “La conversione interiore della persona esige di riconoscere i propri errori, peccati, vizi o negligenze, e pentirsi di cuore, cambiare dal di dentro” (n. 218). “La spiritualità cristiana propone la crescita nella sobrietà e una capacità di godere con poco” (nn. 222, 223). “Il nostro dipendere da Dio per la vita, fortifica il senso di gratitudine per i doni della creazione, è riconoscente verso quelli che con il loro lavoro forniscono questi beni” (n. 227).

LE NOSTRE PERSONALI RESPONSABILITA’

        In dibattiti televisivi, contemporanei all’Expo 2015, qualche super-intellettuale e medico ha rilevato che sul pianeta non vi è cibo per tutti e quindi – per risolvere il problema della fame e dell’alimentazione – è necessario diminuire il numero delle nascite!… Scienziati molto più consapevoli della situazione hanno già risposto che il pianeta offre cibo per tutti, purché i molti “ingordi” finiscano di fare “abbuffate” da soli.

     Evitare l’alibi di tacitare la propria coscienza, scaricando le responsabilità  sui soliti “potenti” e padroni del mondo e dicendo che tali problemi riguardano le multinazionali, i gestori delle aziende agro-alimentari. Ogni persona è chiamata ad esaminare il proprio comportamento, a rapportarsi con la natura e con i prodotti della terra con senso di rispetto e responsabilità. Maria a La Salette ha detto: “…la colpa è vostra”, ossia ha voluto scuotere le coscienze perché non si continuasse a causare danni alla natura e a se stessi. Ognuno quindi, nel comportamento quotidiano, è chiamato ad agire secondo la sua, anche se piccola, parte di responsabilità. Non limitarsi a “pregare perché le persone imitino lo spirito di san Francesco”, ma realizzare e diffondere concreti comportamenti “ecologici”.

    Ci sembra opportuno concludere offrendo una scaletta (incompleta) di proposte operative per favorire la cultura del rispetto, dell’amore e della cura dell’ambiente, ossia per un’ “ecologia spicciola” quali:

. riapprofondire il tema: queste considerazioni e soprattutto l’Enciclica del Papa, nelle parrocchie ove si venera la Madonna de La Salette non potrebbero diventare oggetto di ulteriore approfondimento di gruppo, con l’assunzione di adeguati impegni?

. valorizzare la “giornata annuale dell’ecologia” (inizio settembre): non solo impegnando ragazzi  e giovani a ripulire il quartiere, ma ad assumere comportamenti costantemente rispettosi dell’ambiente;

. attuare un comportamento “ecologico” ambientale (cominciare dalla famiglia e dalla scuola nell’educare i ragazzi ad andare controcorrente circa un diffuso andazzo nel disperdere carta ed oggetti vari, sensibilizzarli alla  raccolta differenziata, a servirsi sempre dei cestini porta-rifiuti, a non calpestare le aiuole);

. contrastare il dissesto idrogeologico (canali e torrenti esondati: per mancata manutenzione degli argini, per inadeguati interventi murari effettuati da operatori incompetenti, per il letto fluviale non dragato dai dipendenti comunali; per smottamenti e frane, spesso determinate da disboscamenti in vista di impianti di vigneti e conseguenti profitti economici, oppure da omissione di rimboschimento di pendii scoscesi e instabili);

. contrastare e denunciare l’edilizia abusiva  e la cementificazione incontrollata, a ridosso dei torrenti, sui terreni destinati al verde e all’agricoltura;

. spronare i giovani a ritornare alla terra ed apprezzarne la coltivazione;

. evitare lo spreco di pane e di alimenti (riciclarli, sentendosi accanto… a chi in Italia e nel mondo arriva a sera a stomaco vuoto; collaborare per chiedere il cambio di certe politiche agricole che impongono di buttare al macero prodotti ortofrutticoli in eccedenza);

. denunciare i reati gravi contro l’ambiente e la dignità delle persone (è compito delle autorità competenti ed anche dovere di ogni cittadino denunciare comportamenti sospetti o reali: sversamenti nocivi e inquinamento di torrenti, fiumi e mare da parte dei privati ed anche di molti Comuni; uso indiscriminato di pesticidi in agricoltura; sfruttamento, da parte dei caporali, del lavoro in nero dei braccianti);

. denunciare gli incendi boschivi dolosi;

. cooperare con le “campagne contro il fumo” (ogni anno muoiono circa 60 mila italiani per tumore ai polmoni!);

. denunciare le frodi alimentari (manipolazione delle semine; sofisticazioni del vino e dell’olio; cibi avariati, pasta e pane confezionati con farina scadente o polvere di marmo, formaggio prodotto con latte in polvere; ecc.).;

. contestare l’inquinamento acustico (in certe ore del giorno e in periodo di ferie, il rombo voluto e assordante di auto e di moto, guidate da maleducati, è impunita violenza sul riposo degli anziani e malati e sul relax dei turisti nel silenzio delle montagne);

. i proprietari dei quadrupedi, denominati “amici dell’uomo”, senza idolatrarli facciano di tutto perché siano anche “amici”… rispettosi del decoro igienico stradale;

. contribuire agli “empori e centri della solidarietà”;

. aiutare  i bambini poveri: oltre a contestare le “cene pazze” di molti politici, non sarebbe opportuno (se il fatto ci riguardasse) rinunciare a qualche cena in ristorante ed a spese superflue, devolvendo il corrispondente in denaro ad un fondo-cassa per i bambini poveri?

     I responsabili dell’ONU, della FAO, delle multinazionali, delle nazioni e governi, della aziende agro-alimentari sono i primi chiamati ad attivare comportamenti responsabili ed eticamente positivi. Ma su tutti incombe la responsabilità di attuare la conversione interiore e una cultura ecologica, la custodia del creato e la condivisione dei beni naturali.

    L’“Anno Santo della misericordia” sarà per tutti occasione propizia per convertirci anche su questi temi? Ri-cominceremo a rispondere alla “misericordia” ossia all’amore di Dio, con la disponibilità a curare ed abbellire il “giardino” del Creatore e a condividere il pane con i più poveri?           Umberto Paiola