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NEWS LAICI SALETTINI

Dal 30 settembre al 09 Ottobre 2016 si è tenuto a La Salette in Francia il 2° INCONTRO INTERNAZIONALE DEI LAICI SALETTINI. Per vedere tutti i video che la Congregazione ha pubblicato relativi all'evento cliccare sulla foto: 2 incontro internazionale laici salettini

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I SEGNI DA LEGGERE

APPARIZIONE DELLA “MADONNA DE LA SALETTE” (19 settembre 1846)

Testo a cura di Padre Celeste Cerroni tratto dalla Rivista n. 6 Dicembre 2012 OCCASIONE SPECIALE ANNO DELLA FEDE

 I SEGNI DA CAPIRE

Nulla raggiunge il nostro intelletto senza passare per i sensi. Abbiamo  quindi bisogno  di segni.  Sono parole comprensibili da tutti, cominciando dai più poveri. Servono da punti di partenza a una pedagogia della fede. I segni scelti da Maria sono, da questo punto di vista, molto suggestivi.

LA LUCE nella quale  si manifesta  non è un artificio destinato  a sbalordirci; essa  è, nella tradizione della Chiesa, il segno  della Risurrezione.  In Maria  risuscitata risiede la gloria  di suo figlio. Mentre parla  ai fanciulli, quell’alone  luminoso li avvolge.

MARIA A LA SALETTE PIANGE: «il suo materno amore  la rende sollecita ai fratelli di suo Figlio, ancora  peregrinanti e posti in mezzo a pericoli e affanni» (Lg,62). Maria piange sul suo figlio, misconosciuto  e respinto  dagli uomini. piange su noi peccatori.  piange sulle sventure che ci prostrano e provocano la nostra  ribellione invece di essere  percepite come un urgente  richiamo alla conversione… piange sul poco  caso  che facciamo alla sua sua intercessione: «Sono  incaricata di pregare ininterrottamente  mio Figlio per voi e voi non ci fate caso». Amare qualcuno  è dargli il potere  di farci soffrire. Le lacrime di Maria  sono i segni della sua impotenza di fronte alla nostra libertà,  allorché  rifiutiamo la salvezza che ci è proposta. Sono nel contempo  i segni del suo amore, l’estremo argomento di una madre  che ha solo i suoi occhi per piangere, per commuovere  i nostri cuori induriti. Ci rivela così la tenerezza di Dio: «Chi è dunque  Dio che piange  il nostro male come una madre? Chi è dunque  Dio che possiamo ferire cosi forte, ferendo  l’uomo? Chi è dunque Dio perchè  ci ami così?»

MARIA A LA SALETTE VESTE  COME LE CONTADINE DELLA REGIONE. I due bambini  non si stupiscono:  una lunga tunica, scendente fino alle caviglie,  un grande grembiule  da massaia alla vita, uno scialle incrociato  sul petto, una cuffia che nasconde i suoi capelli,  scarpe con fibbia.  «Abbiamo creduto che fosse una donna  della Valjouffrey percossa  dai figli e fuggita sulla montagna per piangere». Maria  come massaia  di Dio, incaricata del riordino della Chiesa:  Maria come madre  al servizio dei suoi figli…

• Quando Massimino e Melania  sono di fronte alla Bella Signora, si accorgono che la sorgente  della luce che invade  tutta la Visione è il GRANDE CROCIFISSO. Cristo in croce  nella luce della risurrezione  è la ragione d’essere e il cuore dell’Avvenimento de La Salette: la spiegazione di fondo è inevitabile.  Maria  a La Salette ce lo rammenta: «Per me, vivere è Cristo. Non  voglio saper altro tra voi che Gesù il Cristo, Gesù crocifisso. Se il Cristo non è risuscitato, quello che ci diciamo  non ha senso comune, nè quello che crediamo»  (S.paolo).

ATTORNO ALLA CROCE, i pastorelli hanno  notato il martello e le tenaglie, le catene e le rose che orlano  lo scialle, incoronano la fronte, ornano  le calzature. Simboli che Maria ci mostra senza spiegazione; siamo liberi d’interpretare, è una provocazione alla riflessione, alla ricerca  partendo dalla Sacra  Scrittura e dalla  Tradizione della Chiesa: evocazione della passione, misteri del rosario, peccato e riparazione, lavoro degli uomini, scelta da fare tra le catene dell’ingiustizia  e le rose dell’amore… La lista rimane aperta. Altri preferiranno partire  dal contesto storico dell’Apparizione: l’inizio dell’era industriale,  lotta del capitalismo e del comunismo, l’impulso delle filosofie materialiste,  lo scontro del clericalismo e del socialismo, dell’ateismo militante. In ogni modo,  l’essenziale è di ritornare  al centro di questi simboli: la croce di Cristo che, sola, può dare  un significato a ogni sforzo, a ogni ricerca, a ogni impegno, al rispetto di ogni persona umana, all’amore…  gettiamoci ai piedi del divin Maestro,  supplichiamolo con le lacrime agli occhi che abbia compassione di noi, ci riconcili e ci ristabilisca  nella nobile e santa  pratica della carità fraterna. (Clemente romano  ai Corinti,48).

• Mentre la Bella Signora  parla, MASSIMINO E MELANIA STANNO ACCANTO A LEI. «Nessuno sarebbe potuto passare  tra lei e noi!» Quando incomincia  a camminare, dicono:  «la seguivamo da vicino». Rimanere accanto, camminare al tuo seguito,  «cercare con te nelle nostre vite, i passi di Dio, o Vergine Maria». I primi pellegrini hanno perfettamente compreso il significato di quel cammino. Sul percorso sinuoso e ascendente del sentiero seguito dalla Bella Signora, hanno  piantato una Via Crucis, tragitto di ogni vita cristiana, unica via dalle lacime alla Risurrezione. Questo  cammino  rappresenta anche  uno spiraglio: in fondo al valloncello donde viene Maria, nessuna  prospettiva; sul luogo dove s’innalza, gli orizzonti vicini e lontani sono ampiamente aperti.

NELLA LUCE DELLA RESURREZIONE, Maria, al termine del suo cammino, s’innalza  lentamente  al di sopra  del suolo. guarda verso il cielo poi verso la terra e svanisce  in quella luce che è la sua dimora. Come Gesù a Emmaus dopo  la frazione  del pane: «Lo riconobbero, ma egli divenne  invisibile». «Dev’essere  una grande santa»,  mormora  Melania. E Massimino:  «Ad averlo saputo ch’era una grande santa,  le avremmo  detto di portarci con sè».

ULTIMO SEGNO: l’apparizione di Maria  non ha distratto i fanciulli dalla loro vita normale.  Ritornano senza sforzo alle loro occupazioni quotidiane. Ma quel «quotidiano» è già trasfigurato  e lo diverrà sempre  più a misura che risponderanno alla grazia loro fatta: «Dopo? Siamo  scesi a riprenderci i tascapani, quindi a far pascolare  le mucche sui nostri prati. Eravamo tanto contenti e abbiamo parlato di quello che avevamo visto!». Continua con —->>>>> PAROLE DA VIVERE

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