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NEWS LAICI SALETTINI

Dal 30 settembre al 09 Ottobre 2016 si è tenuto a La Salette in Francia il 2° INCONTRO INTERNAZIONALE DEI LAICI SALETTINI. Per vedere tutti i video che la Congregazione ha pubblicato relativi all'evento cliccare sulla foto: 2 incontro internazionale laici salettini

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Auguri natalizi del Superiore Generale

 

Intestazione

S. Natale 2013
Anno Nuovo 2014
“Cristo è la Regola della nostra vita” (RdV,7)

Cari Confratelli,

è con piacere che, anche quest’anno, desidero far giungere ad ognuno di voi, sparsi in ogni parte del pianeta, a nome mio e del Consiglio Generale, gli auguri più belli e cristiani di Buon Natale e anche di Felice Anno Nuovo, pieno della presenza amorosa e paterna del Dio della vita.

Voglio estendere il mio augurio sincero e riconoscente anche ai numerosi Laici Salettini che a diverso titolo condividono con noi l’entusiasmante ma anche difficile missione di incarnare il carisma de La Salette nella Chiesa e nel mondo d’oggi. Mi auguro che il cammino fatto insieme alla luce del messaggio de La Salette sia fonte di ricchezza mutua, di rinnovato impegno nella vita spirituale e di gioiosa e fraterna collaborazione nell’annuncio della venuta del Regno di Dio nella persona di Gesù.

L’Anno della Fede, appena concluso, ci ha sollecitati a porre l’accento sulle ragioni profonde della nostra fede intesa anzitutto come dono gratuito del Padre ma anche come valore da incarnare nella nostra vita e come testimonianza da offrire agli altri. Nessuno di noi potrà sottrarsi a queste realtà senza venir meno agli impegni assunti con la professione dei consigli evangelici.

Ancora una volta Dio ci ha offerto la possibilità di rinnovarci nel cuore, nella mente e nel modo di vivere. Sono certo che ognuno di voi avrà saputo approfittare al meglio di questa graziosa occasione offertaci dalla Chiesa. Se così è stato i frutti non mancheranno di farsi vedere nel prossimo futuro.

Papa Francesco, dono molto atteso dalla Chiesa e dal mondo e del tutto inaspettato, con la sua parola e si suoi gesti, ci invita a declinare la nostra vita con quella di Gesù al fine di diventare più credibili agli occhi del mondo d’oggi che appare talvolta distratto, stanco e senza speranza, sempre assetato però di valori e certezze che diano un senso profondo e definitivo al presente e al futuro della sua esistenza. Anche noi religiosi non siamo esenti dal percorrere questo cammino comune. Anzi ci dovremmo sentire impegnati in prima persona ad incarnarlo nella nostra stessa vita.

Anche quest’anno le festività natalizie ci ripropongono il disegno e la volontà di Dio di rinnovare la sua alleanza con noi, accordandoci ancora una volta la sua fiducia e il suo amore.

Il nuovo Anno Liturgico, appena iniziato, ci stimola a porre nuovamente la nostra personale e comunitaria attenzione su Gesù che passa ancora una volta nel quotidiano dell’umanità e quindi anche della nostra esistenza, fatta di delusioni, cadute, sfide e speranze e ci invita, di conseguenza, a fare spazio alla sua persona e alla sua Parola.
Sappiamo molto bene, per esperienza, che la sua accoglienza da parte nostra non è né dovuta né scontata ma che è sempre frutto di una scelta libera e di una decisione personale e coinvolgente. Il rifiuto, infatti, è un atteggiamento che riscontriamo fin dalla notte di Betlemme quando, per la famiglia di Nazaret, povera e proveniente dalla lontana periferia del Paese, le porte degli alberghi si sono chiuse e in città non c’era più un alloggio dignitoso e disponibile. Nonostante detto rifiuto, Dio non è voluto venire meno al suo progetto di salvezza nei confronti dell’umanità ben sapendo e accettando che esso fosse segnato, fin dall’inizio, da precarietà e disagi di vario genere.

E’ questo il Signore che noi religiosi ci siamo impegnati a seguire accettandolo come maestro e guida e impegnandoci a fare nostro il suo stile di vita. Il Natale ci sprona a rimettere al centro della nostra vita religiosa Cristo e lui solo. E’ questo un cammino che non finisce mai e che ha bisogno di essere continuamente ripreso e contestualizzato. La persona di Cristo deve costituire sempre lo scopo primario e ultimo del nostro impegno quotidiano come religiosi, alla luce anche di quanto recita in modo appropriato il n° 7 della nostra Regola di Vita: “Cristo è la regola della nostra vita”. L’appartenenza, dice Papa Francesco, è sempre rivelatrice della identità di una persona.

Porre l’accento su Cristo comporta naturalmente di riconsiderare o, al limite, modificare, lo stile di vita che ci è proprio e abituale per adattarlo a quello di Cristo. Solo facendo così possiamo diventare credibili nei confronti di chi ci guarda e ascolta. Può sembrare talvolta un lavoro arduo e quasi impossibile da mettere in atto. Ma non dobbiamo scoraggiarci davanti alle difficoltà che ci si presentano ogni giorno… “ E’ in realtà una sfida importante e significativa che ci rimanda con il pensiero a certi religiosi sempre scontenti, troppo preoccupati di se stessi e per questo non capaci di oblatività e gratuità” ( P. Mauro Jöhri, USG 2013). La nostra credibilità, in fin dei conti, è legata alla corrispondenza delle parole e dei gesti con la verità della nostra vita. Papa Francesco ce lo sta ricordando in ogni momento e in ogni dove. Spetta quindi a noi e solo a noi dare una risposta ibera e adeguata alla nostra vocazione di religiosi salettini.

Rimettere Cristo al centro della nostra vita assumendo il suo stile di agire e di pensare, ci porta a riscoprire conseguentemente la bellezza della dimensione missionaria della nostra vita religiosa che diventa per ciò stesso profetica e capace di dare e suscitare vita al suo interno e al di fuori di essa. E’ proprio di questo atteggiamento dinamico, sotto la guida sicura dello Spirito, che noi abbiamo bisogno per rivitalizzare a livello umano, spirituale e apostolico noi stessi e le nostre comunità.

Dal 27 al 29 novembre ho partecipato all’ assemblea autunnale della USG (Unione Superiori Generali) tenutasi a Roma, presso la casa generalizia dei Padri Salesiani, attorno al seguente tema: “Papa Francesco, sfida per la leadership evangelica”. Esso ha lanciato a tutti i partecipanti un invito forte a confrontare il nostro modo di interagire, tra di noi in comunità e con la gente nel ministero, con l’insegnamento e la modalità gestuale del Papa che nella sua spontaneità e semplicità ci rimanda al comportamento abituale di Gesù nei confronti di tutti coloro che incontrava lungo le strade della Palestina.

Dai numerosi gruppi di lavoro è emerso un comune documento riassuntivo, che delinea i punti forza per l’esercizio dell’autorità intesa come servizio e dedizione al bene comune in ordine alla vocazione religiosa e al proprio carisma. Esso, una volta tradotto nelle diverse lingue, a breve sarà fatto pervenire ai Superiori Provinciali e Regionale.
Il mio invito è che tale documento non rimanga lettera morta ma bensì venga letto e studiato con la dovuta attenzione sia in Consiglio provinciale che nelle singole comunità. Ad ognuno poi spetterà, secondo le proprie possibilità, il modo di incarnarne lo spirito nella comunità di appartenenza come pure nella realtà ecclesiale che è chiamato a servire.

Prima di congedarsi dai 120 Superiori Generali presenti, il Papa ha annunciato che il 2015 sarà un anno dedicato alla vita consacrata. Lo dobbiamo accogliere anzitutto con tanta gratitudine nei confronti di Papa Francesco, come un dono e anche come una grande opportunità che ci viene offerta di ripensare, ritornando al Vangelo e al nostro carisma fondativo, il nostro essere religiosi salettini in questo particolare momento della vita della Chiesa e della storia del mondo. Avremo modo certamente di parlarne ancora e in modo più approfondito durante il prossimo anno.

Nel salutarvi faccio mie le stesse parole rivolte da Papa Francesco il 29 novembre scorso, congedandosi dai Superiori Generali ricevuti in udienza in Vaticano, nella sala del Sinodo: “ Grazie per quello che fate, per il vostro spirito di fede, per la vostra testimonianza” e io aggiungo grazie anche per l’impegno e l’entusiasmo che ogni giorno mettete in atto per servire al meglio e nello spirito della Riconciliazione, la vostra comunità, la Congregazione, la Chiesa e il mondo.

Assieme al Consiglio Generale auguro che Gesù rinasca ancora una volta nel cuore e nella mente di tutti e di ognuno di noi come pure nelle nostre comunità e nel nostro servizio ecclesiale rendendoci entusiasti portatori di vita e credibili annunciatori e testimoni di speranza.

Che la Vergine de La Salette, con la sua tenerezza di madre, vi protegga e benedica durante tutto il Nuovo Anno.

P. Silvano Marisa , MS

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